ACETATO DI CELLULOSA
L’invenzione, si può far risalire a SCHUTZENBERGER nel 1869.
Per molti anni la conoscenza dell’acetato rimane allo studio delle ricerche di laboratorio, sino a che gli inglesi CROSS e BEVAN brevettarono nel 1894 un procedimento che fu alla base di tutti gli studi e brevetti successivi (Bayer, Lederer, Dreyfus) per ottenere acetato solubile in un solvente economico e di uso pratico.
Dopo molti anni l’impiego piiù importante delle soluzioni acetoniche del diacetato di cellulosa fu quello delle vernici, soprattutto per tele di ricopertura degli aeroplani.
Bisogna tuttavia attendere fino agli anni successivi alla prima guerra mondiale , intorno al 1920, perchè appaiano sul mercato le prime produzioni induatriali del filato tessile, simile a quello oggi noto sotto il nome di Rayon Acetato.
Lo sviluppo di questo filato artificiale è stato particolarmente rapido, grazie alla favorevole accoglienza da parte dei tessitori, che per la prima volta vedevano messo a loro disposizione un filato di caratteristiche, e soprattutto di aspetto, particolarmente simile a quelle della seta naturale.
Quattro sono le materie prime fondamentali necessarie per la fabbricazione del Rayon Acetato con il sistema più classico:
- cellulosa pura
- anidride acetica
- acido acetico
- acetone
Grazie ai nuovi sistemi di raffinazione e purificazione delle cellulose di legno, non è più necessario l’impiego dei linters di cotone per la fabbricazione dell’acetato.
L’acido acetico si prepara generalmente per ossidazione catalittica dell’alcool etilico.
L’anidride acetica si ottiene per via sintetica, ossia per disidratazione ad alta temperatura dell’acido acetico.
L’acetone si ottiene per distillazione secca dell’acetato di calcio o per ossidazione dell’alcool isopropilico, oppure, con sistemi di fermentazione.